
Non si parla di defacement o ragazzotti che si divertivano usando Internet come archivio per il prossimo exploit o tool di attacco.
Si parla di persone che non avevano nè informazioni, nè riferimenti, che "se la cavavano", e non solo perchè lo dicono loro, ma perchè lo dimostrano con la descrizione delle loro storie, degli ostacoli superati e dell'emozione provata quando le cose "funzionavano".
Cosa c'è di nuovo? Il tema saranno i Videogame, in particolare le esperienze tra il 1989 e il 1992, quando pochi sparuti ragazzi hanno tentato la sorte cercando di creare una cultura su quel mondo fantastico e pieno di colori, a quel tempo appannaggio di inglesi e tedeschi.
Si parlerà di Catalypse, della sua genesi e della sua realizzazione, in un contesto complesso e poco incline alla figura dei coder, al punto da implodere in se stesso cancellando ogni traccia del suo passato, se non nel rimpianto di chi ci ha creduto veramente.
Non è effettivamente un libro facile, molto tecnico sotto certi aspetti, molto controverso sulle posizioni degli attori coinvolti sotto altri. Ma un libro che io ritengo vero, e spero che anche altri siano d'accordo con me per questa interpretazione.
Non mi resta che augurarvi buona lettura, sperando che il mio contributo abbia portato uno spaccato nuovo su una storia che l'Italia ha solo subito, per poco tempo, senza neanche accorgersene.