L'idea viene direttamente dalla Conferenza Internazionale sulla Cybersecurity esposta dal direttore della NSA Keith Alexander. Il problema è noto a tutti e si chiama Edward Snowden, il tecnico sistemista che ha diligentemente reso pubbliche informazioni importanti sui vari sistemi di supporto alla Cyberguerra, probabilmente vanificando anni di sforzi e investimenti da parte degli Stati Uniti.
Ma Snowden è solo un esempio di quello che possono fare gli amministratori di sistema, ossia quegli informatici che si occupano di tenere in piedi i computer e i programmi che vengono utilizzati da imprese, governi e agenzie di sicurezza nazionale. Una categoria di persone che non è coinvolta dagli obiettivi di stati e colossi industriali, ma ha la possibilità di venire a contatto di informazioni e attività senza alcuna discriminazione perchè è proprio quello che gestisce il sistema informatico in cui queste risiedono.
Come fare per risolvere questa anomalia che mina alla sicurezza e agli interessi di tutti?
Nel 2008, il garante della Privacy italiano tira fuori l'idea di tracciare tutte le attività di questi signori, ma per non andare in conflitto con se stesso, generando un sistema orwelliano per il controllo di questi poveracci, limita il tracciamento ai soli momenti di ingresso e uscita dai computer.
Salva capra e cavoli, ma apparentemente complicato capire se un amministratore di sistema sia venuto meno alla propria responsabilità se non si può sapere cosa abbia fatto.
Ma l'NSA come al solito spiazza tutti e ci presenta l'idea del secolo: il sistemista non è affidabile per definizione? Facciamone a meno.
"Quello che abbiamo fatto fino ad oggi è di inserire persone per gestire le attività di trasferimento dati o per rendere sicure le reti, facendo quello che le macchine probabilmente sanno fare meglio di loro", così si è espresso Alexander. Spostando quindi tutta l'infrastruttura informatica verso un sistema di gestione automatizzato nel cloud, si può quindi ridurre notevolmente il numero di mani che possono toccare i sistemi dell'NSA, e non solo: "Questa idea risolve anche il problema del numero di sistemisti che noi abbiamo".
Quindi, senza fretta, "Abbiamo in piano di ridurre il numero di amministratori di sistema del 90% così da rendere le reti più sicure e difendibili".
Non ho idea di quanti sistemisti abbia l'NSA, ma sicuramente si prospetta un brutto periodo per questa categoria così bistrattata.
E se gli Stati Uniti sono il faro illuminante del mondo, consiglio anche a tutti gli altri di aggiornare il curriculum, perchè non si sa mai... magari, a breve, l'informatica la gestiranno direttamente le macchine...
Chi ci protegge dal dossieraggio tecnologico?
5 settimane fa
Nessun commento:
Posta un commento