Finalmente sono riuscito a riavere la mia vecchia rubrica telefonica. No, non mi hanno ancora restituito niente (si, sono passati ormai 3 anni, i miei CD musicali ancora non li ho riavuti indietro), però frugando tra gli atti qualcosa di buono esce sempre fuori.
Tra relazioni, profili, idee e altro, la procura ha deciso di analizzare anche il mio cellulare, riportando su un documento tutta la mia rubrica, il contenuto di tutti i miei SMS e, infine, le fotografie delle mie figlie, delle vacanze, di amici, ecc. ecc.
Lì per lì ci sono rimasto male. L'intero fascicolo è infatti accessibile già da tempo e credo sia a disposizione di tutti i soggetti individuati come persone offese, ossia circa 4000 persone nella cancelleria del GUP.
Vedere le foto delle mie figlie o gli SMS affettuosi così in prima pagina mi ha fatto un po' pensare. Possibile che il Garante della Privacy si sbatta così tanto per proteggere i dati personali di qualcuno, poi quando sei imputato non gliene importa più a nessuno?
L'avvocato mi ha fatto poi ragionare. Effettivamente per una corretta gestione di un processo devono esserci tutti, tutti gli atti compiuti nella fase delle indagini preliminari. Alcuni di questi potrebbero infatti essere utili a sostenere l'accusa, altri per la difesa e ci devono essere a garanzia che non esistano dati o informazioni occultate da parte della Procura.
Riguardo al fastidio causato dalla pubblicazione ha comunque ragione Beccaria, il quale scriveva che il processo in sè, il subirlo, è già di per sè una pena inflitta.
E poi vuoi mettere... avere i fatti proprio pubblici come i personaggi famosi!
Chi ci protegge dal dossieraggio tecnologico?
3 settimane fa
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